domenica 12 febbraio 2012

Traslochi, awards e coming out

Ed eccomi qui.
Con tanti momenti passati tra le mani, che avrei voluto e dovuto fissare. Prometto di farlo al più presto.
Ma..
Piccola scusante, come sapete Neofrieda è ignorantissima in campo informatico e non ha il tempo di studiare, quindi ci ha messo del tempo anche solo per aprire questo. Già, Passato tra le mani si sposta su WordPress.
Quindi siete tutti invitati a iscrivervi di là!
Per il lancio, rompo i miei proverbiali e an(n)archici pudori, ringraziando di questo


Con Simona, pur nello stile diversissimo, abbiamo avuto un intenso scambio in privato. Entrambe appassionate dalla vita e affascinate dalla Storia e dalle storie, ci siamo sentite subito in sintonia. E sono felice di ricevere il riconoscimento da un blog non erbivoro. Purtroppo tanti han la reazione, dinanzi a una 'V' fogliuta, di indossare il giubbotto antiproiettile. Meditiamo.

Da regolamento: nominare 15 persone..arduo!
Tante già lo sono state, e mi sembra giusto non ripassare due volte. Ma le cito per amor di completezza, con una nota an(n)archica rispetto al regolamento, visto che fan parte delle mie letture storiche..dello scoprire cos'è un blog, e per giunta un blog erbivoro. Quindi non potrò citare Isa, Grazia, Bibi, Tiziana..
E ora, in ordine assolutamente sparso e dettato dal fato, un elenco non esaustivo. Sarei felice di includere tutti i blogger anglofoni e francofoni, che spesso leggo più di quelli italiani - non me ne abbiate, ma compenso così la mia ignoranza in fatto di lingue ;-). Mi sembra però di dilatare troppo le distanze. Quindi..Da lettrice silenziosa, eccomi a lettrice nominante. In puro stile an(n)archico, mi viene spontaneo anche farvi notare che molte di loro sono per me presenze tangibili, non solo virtuali, o lo sono state:
1. La Capra, amica e sorella, per fortuna a tiro di macchina/corriera
2. Madre del Ravanello è un'amica ineguagliabile. Peccato la distanza che attualmente ci separa, ma a lei che vive in una metropoli fa meno impressione che a me. O viceversa?
3. Ho avuto il piacere di assistere a una lezione di Ramona. Eclettica e generosa, anche negli scambi in privato.
4. Edera. La sento affine a me per tanti versi, vederla di persona me l'ha confermato.
5. Con MaVi la sorellanza è fortissima, pur passando per vite molto diverse
6. Melissa è la Mamma-mito. Non solo la mia. Non c'è altro da dire.
7. La pappadolce. Ora è sito. Scoperto grazie a Melissa. Leggete questa pagina, a me commuove.
8. Tippitappi: ho visto che non scrive da molto, ma è una delle prime mamme erbivore che ho letto. E non siamo ancora riuscite a incontrarci di persona, sgrunf..
9. Delicata e raffinata, difficile racchiuderla in due parole senza l'impressione di gualcirla. Anche con Feli l'appuntamento è rimandato a primavera.
10. Chi non conosce la Daria nazionale?
11. Anche Marta è una delle mie Muse ispiratrici storiche.
12. Domodama. Un emozionante viaggio nella maternità come archetipo, pratica, politica. E scritto a più mani!
13. Veggie non ha bisogno di presentazioni. E' sempre un piacere leggerla in pubblico e in privato, mi chiedo solo di quante ore constano le sue giornate.
14. Bottega dei semplici: recentissima frequentazione virtuale, entusiasmante leggerla ed entusiasmante lo scambio personale
15. Sibia: tramite frequentazioni comuni, credo sia il giunto il momento di fare coming-out e dirle che l'apprezzo un sacco!

uhm, ora che devo dire?
Ah, sì..devo raccontare 7 cose di me.
1. Parto da una che vorrei non vedere, è che invece al momento è la nube carica di pioggia che mi sovrasta e annerisce tutto l'orizzonte. Sto attraversando un momento non facile dal punto di vista della salute, e mi pare che emerga a ogni mia parola..Ci vorrà qualche mese di pazienza. E avrei tanto voglia di andare in letargo, come un insettino che sverna.
2. Non è che ci faccio, ci sono. Sono davvero selvatica e il tenore di vita della mia famiglia per me è già troppo poco decrescente. Quando mia figlia sarà cresciuta penso andrò a vivere sugli alberi.
3. Inguaribilmente innamorata della vita.
4. La maternità mi ha davvero tolto il velo dagli occhi. Ho iniziato a seguire il mio istinto e tutto mi è apparso così facile da commuovermi.
5. Sono erbivora dal 1994. Con qualche eccezione per uova da galline semilibere, con il decesso del loro proprietario - lo Zio Matto - sono terminate anche le falle bis-annuali del 100% vegetale
6. Insicura e sfiduciata in me, perennemente insoddisfatta di ciò che realizzo.
7. A parte libri e sementi, non mi è mai capitato shopping compulsivo. Anzi, difficile in generale applicarmi il concetto di shopping.

Bene, ho dato.

Memento: da domani mi trovate qui! Vi aspetto!

venerdì 3 febbraio 2012

Un cuoricino che batteva forte

Il pettirosso
cercando via d'uscita
sbatte le ali


Lo so, la foto è comprensibile solo da Neofrieda.
Il pettirosso, forse quello che tutte le mattine viene a salutarci fuori dalla finestra dell'antibagno/camera da letto an(n)archica.
Il filo stendi-strofinaccio e stendi-sacchetti-riciclati-per-talee, che in stile molto an(n)archico pende sull'an(n)archico lavello.
Il muro scrostato della cucina, che sta piangendo l'umidità condensatasi in decenni sotto plasticose perline.
Ecco, il piccino si è posato un istante..e in quell'istante l'ho fotografato, piccolo e tremante nella luce ridondante di un mattino innevato. Era entrato ieri mattina dalla finestrella rattoppata della catina, aveva infilato la porta della cucina, spalancata dal vento, e si era reso conto di essere in prigione. Come sbatteva le ali! Spiegate, parevano quelle di un uccello ben più grande. Mi pareva di vedere il petto sollevato dal cuoricino che batteva all'impazzata. O forse sentivo sulla mia pelle lo sbattere delle alucce, delle valvole cardiache..In tutto quel fremere avrà perso mesi di vita? Chissà. E mescolavo bislaccamente nozioni di anatomia e fisiologia umane, con un'istintiva compassione..
Alla fine si è diretto verso la finestra che gli avevamo spalancato, ed è tornato a beccare il miglio che nella corte abbonda.
Non ho potuto fare a meno di pensare che pena dev'essere ritrovarsi in una gabbia. Se una cucina di 20 mq già era una cella penosa. Sì, lo so, li allevano fin da piccoli e poi sono incapaci di arrangiarsi all'aria aperta. Ma credetemi, quelle ali che sbattevano mi sono rimaste dentro, quel rumore così vivo e doloroso!

Promesso, i giorni seguenti tornerò a scrivere di cucina, a scherzare, a sorridere. Ma anche Neofrieda sta cercando una via d'uscita, concedetemi questo racconto innevato, vero, passato tra le mani.

venerdì 20 gennaio 2012

Tofu alla piastra, quotidianità erbivore, libri-culto

Il tofu alla piastra può essere declinato in tantissime sfumature. Basta guardare in dispensa e inventare una marinatura.


 Quindi: mettetevi di fronte il vostro panetto di firm tofu autoprodotto. Mettetelo su un tagliere e affettatelo, vi consiglio di stare sui 5mm di spessore così che possa insaporirsi bene.
Poi, preparate la marinata: acqua, shoyu o tamari, olio extravergine d'oliva per chi vuole, erbe aromatiche, un goccio di aceto o di succo di limone o comunque qualcosa di acido, una punta di malto per gli amanti dell'agrodolce..Oppure scorze d'agrumi, tritate o polverizzate..e chi più ne ha, più ne metta.
Versate in un recipiente largo, così da poter formare un monostrato di fette, che rivolterete ogni mezz'ora. Lasciate a marinare almeno 4-5 ore, se fa molto caldo tenete in frigo.
Ungete appena una padella e quando sarà ben calda disponete le fette, ben sgocciolate. Giratele più volte finché la consistenza sarà diventata più compatta ed elastica o finché iniziano a prendere colore.

Il piatto di oggi era costituito da farro cotto nel brodo di un seitan pregresso, tofu alla piastra, cavolfiore stufato. Più, ovviamente, verdure crude a parte.

Neofrieda si è decisa a comprare questo e aspetta solo l'occasione per poter sperimentare le indicazioni una a una. E' molto soddisfatta e ha solo una perplessità che spera di risolvere a breve. Oh, insomma, questo libro è fenomenale e me lo sto godendo!

giovedì 19 gennaio 2012

La buona domenica e le pessime foto!

La dedico a Bibi, stavolta platealmente!


La Creatura aiuta a preparare un formaggino vegetale spalmabile. Notare il ricciolo ribelle 'mi vedi e non mi vedi'


Il pandolce con fermentato di frutta sta aspettando di conoscere la stufa an(n)archica

Direi che è stata una passione bruciante. Ne ho sfornati due, con il secondo ho calibrato meglio la brace.


Dalla lavorazione del seitan, come ho promesso ai Cuochi Resistenti, ecco gli gnocchi di amido, ripassati in padella. Condimento: olio extravergine d'oliva (con scorza d'arancia in infusione da un mese), misto frutta secca, scorza di limone, porri e topinambour affettati finissimamente..


..o lo stesso amido dona una gradevole glassatura al tofu, ripassato con la marinatura dei chips di zucca. Questi ultimi non sono stati fotografati per necessità impellenti :P, resta solo la testimonianza della loro esistenza. Ancora crudi, eccoli:


Inoltre, in cantiere: variazioni sulla Pasta Madre, tofu alla piastra, bischapati al cioccolato, condimento per cereali a base di radici invernali. E nelle prossime ore i lavori proseguiranno!

domenica 15 gennaio 2012

Stufato Resistente al vino rosso con contorno invernale

Quando l'avevo concepita e preparata ero sicura che avrei avuto agio di fotografarla..


Illusione! La serata nella quale l'ho fatto testare, ovvero 'Cucina delle Feste' per il Centro La Resistenza, ha decretato la sublimazione dello stufato stesso. E poi, ovviamente, non c'è stato più tempo di rifarlo!
Per cui eccomi qui a postarla con un foto molto 'vissuta'.. e merito della mitica Ciufi!
Per raccontare che uno stufato si può autoprodurre a partire dalla materia prima. La farina del frumento che coltivo e che macino e setaccio all'ultimo istante. Già, il seitan che ho marinato e stufato era stato concepito da me a partire da un chicco che avevo posto nella Terra.
Per raccontare che la scelta di cucinare solo con ingredienti vegetali, e in massima parte autoprodotti, è il mio modo di declinare ricordi, tradizioni, sapienze antiche. Come questo metodo di cottura.
Per raccontare che si può mangiare in modo buono per tutti. Per il nostro Pianeta e per i suoi abitanti. Per la nostra salute.
Per raccontare, ancora una volta, degli incontri Resistenti e della creatività che mi san risvegliare.



Ingredienti:
Seitan al naturale, meglio ancora se autoprodotto :-)
Merlot da vitigini di famiglia, ovviamente senza solfiti
Sedano, carota, cipolla, rapa rossa autocoltivati
Chiodi di garofano, pepe in grani, alloro e rosmarino secchi
Sale marino integrale di Cervia
Olio extravergine d'oliva bio, origine Sicilia
Farina tipo 1, appena macinata e setacciata
A piacere, amido di mais biologico oppure l'amido di frumento ottenuto dalla lavorazione a mano del seitan.

Procedimento:
Marinare tutta la notte il seitan, ben sgocciolato, con il vino, le verdure crude ridotte in pezzi grossolani, gli aromi. Colare accuratamente e frullare le verdure con qualche cucchiaio del vino della marinata. Evitare di frullare gli aromi. Strizzare per bene il seitan, premendolo tra i palmi delle mani. Passarlo nella farina da ambo i lati, premendo leggermente, e rosolare nell'olio. Bagnare con il vino della marinata, sfumare.
Dopo 15' unire le verdure frullate e portare a cottura unendo via via tutto il vino della marinata. Occorreranno circa 45' - un'ora. Se si vuole ottenere una cremina un po' più densa, diluire in un goccetto di vino, prima di gettarlo tutto, l'amido. Servire caldo. Consiglio un'insalata di verdure dolci, che riprende la punta di zuccheroso della barbabietola rossa e mitiga il tannico della marinatura, come accompagnamento.



Insalata di radici invernali

Ingredienti:

Carote
Topinambour
Scalogno di Romagna IGP o cipolla rossa
Daikon
Uvetta di Corinto
Clementine biologiche
Limone
Sale marino di Cervia pestato a mano
Pepe appena macinato,
Olio extravergine d'oliva biologico ligure

Procedimento:Risciacquare e mettere a mollo l'uvetta in acqua tiepida, leggermente acidulata con il succo del limone che funge da antisettico. Lavare, mondare e spazzolare le radici, ovviamente autocoltivate! Grattugiarle o tagliarle a julienne con un coltello ben affilato. Nel frattempo preparare un'emulsione con il succo di limone e di clementina, olio, sale, pepe e la buccia grattugiata
delle clementine. Versare sulle verdure, mescolare accuratamente. Unire l'uvetta ben scolata e strizzata. Lasciare a riposare almeno un paio d'ore in luogo fresco, servire.
La marinatura delle verdure crude e lo stufare il seitan marinato disegnano un chiasma di stili di cottura e di gusti, equilibrando i sapori e gli stimoli che questo piatto sa donare a chi lo assaggia.